Diario di Viaggio – Baviera 2018

Da Neuschwanstein a Steingaden, Tutzing e Monaco di Baviera

Il quarto viaggio in mountain bike di Daniele e Silvano riparte da Oberammergau per Neuschwanstein e attraverso l’Allgau raggiungere lo Starnbergersee.

Leggi la guida di viaggio su Tribe Magazine

Venerdì 15 Giugno 2018

Ripartiamo da dove ci eravamo lasciati: Oberammergau! Lo scorso anno la pioggia ci aveva costretto a rinunciare ad un bel po’ del nostro itinerario in mtb. Memori di non aver considerato l’imprevedibilità del clima, per il nostro quarto viaggio decidiamo di spostare la data della partenza di due settimane, sperando che a metà giugno il clima sia favorevole.

E’ una bella giornata di sole quando il mio compagno di viaggio Daniele mi raggiunge a casa: le biciclette sono già state caricate in auto anche perché quest’anno c’è una novità, Alberto, il figlio ventenne che ha deciso all’ultimo di unirsi a noi. Confesso che sono un po’ preoccupato, perché Alberto è sì giovane ed in perfetta forma fisica, ma è totalmente senza allenamento e non so come vivrà questa esperienza.

Si parte: il viaggio in auto non è certo breve. La tradizionale sosta per il caffè dopo Feltre, quindi la Valsugana e l’autostrada del Brennero. Si scherza sull’eventualità che Alberto non ce la faccia a  percorrere i circa 160 km previsti, ma dentro di noi siamo fiduciosi. L’immancabile tappa a Garmisch-Partenkirchen nella nostra rivendita di birre preferita dove facciamo scorta e poi di corsa al punto di partenza del nostro quarto Bayern Mtb Tour.

Sono le 12,30 quando arriviamo ad Oberammergau: è una splendida giornata!

Lasciata l’auto nel parcheggio della piccola stazione ferroviaria, proviamo a seguire le indicazioni del Ammer-Amper Radweg, ma dopo un chilometro o poco più, ci accorgiamo che siamo sul lato opposto del fiume Ammer e quindi dobbiamo ritornare indietro. Come inizio non male: da due veterani della Baviera in bicicletta, questo è un errore imperdonabile!

Il dubbio che Alberto stia ridendo di noi due “vecchietti rimbambiti” mi assale, ma fingo di averlo fatto apposta solo per riscaldare le gambe. Ritornati al punto di partenza prendiamo la ciclabile che porta verso Unterammergau.

L’obiettivo di oggi è raggiungere Steingaden, facendo prima una deviazione a Fussen per ammirare il più famoso castello di Baviera, Schloss Neuschwanstein.

Nei pressi del borgo di Altenau ci dirigiamo verso la foresta ai piedi del Hinterschergen. E prendiamo la Konigstrasse fino alla Fortshaus Unternogg da dove si imbocca il sentiero che attraversa un magnifico bosco. L’aria è frizzante, è una bellissima giornata ed il cielo terso ti invita a respirare a pieni polmoni. Nei giorni precedenti al nostro viaggio è piovuto e infatti quando siamo nel bel mezzo del sentiero, improvvisamente si interrompe: nei pressi di una località che la carta riporta come Kleinbicheleck il letto di un torrente che solitamente in questa stagione è probabilmente in secca e che il tracciato attraversa trasversalmente, oggi è solcato da acque tranquille, ma pur sempre acque!

Diversi escursionisti in bicicletta sono fermi su entrambe le sponde in attesa di decidere se attraversarlo a piedi con le bici in spalla o ritornare indietro. Non ci preoccupiamo più di tanto: le acque non sono turbolente, sono poco profonde, forse 20-30 centimetri, ma con un po’ di giochi di equilibrio si potrebbero quasi saltare. Qualche ciclista timoroso è fermo proprio in mezzo al letto del fiume, dopo averlo attraversato per metà, indeciso su cosa fare. Cogliamo l’occasione per far vedere che noi italiani siamo coraggiosi e con bici e bagagli in spalla, piedi a mollo, passiamo sull’altra sponda. Niente di pericoloso, solo un po’ di fatica per il peso da portare e le rocce appuntite sotto l’acqua che ti fanno perdere l’equilibrio.

Una volta raggiunta l’altra sponda dove il percorso prosegue in mezzo al bosco, incontriamo un uomo di mezza età vestito con le tipiche “braghe” bavaresi, bardato con un giubbino in pelle dove appoggia il timone del carro di legno a quattro ruote che trascina a piedi!

Mentre aspetto Alberto che sta attraversando il torrente, sono incuriosito da questo viaggiatore particolare e mi avvicino per chiedergli dove sia diretto. Una sua iniziale diffidenza mi fa capire che non ama essere fotografato ed infatti devo chiedergli il permesso di scattare una foto al suo strano veicolo (sembra un carro dei pionieri del far west!): non è molto felice di dirmi di sì, ma alla fine si concede al fotografo solo farci un favore. Non è molto loquace, sembra un uomo molto colto, oserei dire qualcuno di importante che ha deciso di lasciarsi alle spalle una vita diversa da quella che ha intrapreso ora.

Ci racconta che sta viaggiando da solo, che vive su questo carro trainato a mano da lui stesso e che sta attraversando la Baviera. Adesso è fermo per valutare come attraversare il torrente, ma non ci sembra preoccupato. Probabilmente passerà la notte in questo punto del bosco, senza timore: non ha paura e nemmeno fretta. Forse ha ragione lui: la vita va assaporata lentamente!

Riprendiamo la nostra corsa circondati da una natura incontaminata: ci rendiamo conto che lo scorso anno, quando avremmo dovuto attraversare questa zona, ma dovemmo rinunciare a causa della pioggia, ci eravamo  persi un itinerario bellissimo.

Dopo qualche chilometro il percorso, peraltro molto frequentato da mountain-bikers, sbuca nella valle che ci porta verso Fussen. Siamo sul Bodensee-Konigsee Radweg che in questo punto è un tutt’uno con la Romantische Strasse.

Attraversiamo il paese di Halblech e costeggiamo  alla nostra destra il piccolo lago di Bannwald, dove i turisti campeggiano e una bellissima ciclista con divisa rigorosamente rosa ci supera in velocità quasi a ricordarci che lei corre molto più veloce di noi. Iniziamo a sentire  un leggero vento contrario e paradossalmente la temperatura è più bassa adesso che non prima in mezzo al bosco.

In lontananza intravediamo il magnifico castello di Neuschwanstein e le decine di pullman che solcano la statale alla nostra sinistra confermano che siamo a pochi chilometri da uno dei luoghi simbolo non solo della Baviera,  ma di tutta la Germania.

Il castello di Ludwig si erge su un picco circondato dalle Alpi. E’ impensabile per noi provare a salire fino all’ingresso vista la ressa di turisti, soprattutto orientali che si accalcano sulla stradina asfaltata che porta al castello. Ci limitiamo a qualche foto, perché l’obiettivo  è trovare un posto dove fare un break e ci dirigiamo verso la cittadina di Füssen.

Venti minuti di pausa in un caffè dove gustiamo l’immancabile fetta di torta Bavarese e poi in sella in direzione del Forggensee, un bellissimo lago con strutture alberghiere di altissimo livello. Nel dedalo di indicazioni finisco per sbagliare strada e conduco i miei compagni di viaggio verso un altro piccolo lago, l’Hopfensee: qui mi rendo conto che ci stiamo allontanando dal percorso e siamo costretti a prendere una strada in salita dove ci accorgiamo di quanto pesi il nostro bagaglio.

Riprendiamo quindi la strada verso nord perché mancano ancora un bel po’ di chilometri alla prima tappa dove pernotteremo. La fatica comincia a farsi sentire così come la brezza del tardo pomeriggio. Il percorso ciclabile è asfaltato e solo in prossimità del villaggio di Roßhaupten presenta dei leggeri sali scendi.

Corriamo veloci verso Lechbruck am See dove riusciamo nell’impresa di chiedere a dei ragazzi seduti in una panchina di indicarci la strada per Steingaden…e ovviamente questi buontemponi, vedendo i tre ciclisti un po’ stanchi, pensano bene di farci andare nella direzione opposta.

Fortunatamente dopo un chilometro il mio fiuto mi dice che stiamo uscendo dall’itinerario previsto e ritorniamo indietro  passando davanti ai tre ragazzi che ci guardano con un sorriso malcelato (…forse speravano di farci fare qualche chilometro a vuoto in più!).

Oltrepassiamo il ponte  sul fiume Lech e decidiamo di non seguire la strada principale, ma una strada bianca che si rivela un’autentica sorpresa.

Una prima  leggera salita ci fa entrare in una piccola radura dove una magnifica casa con giardino e diversi animali domestici tra cui i pony, ci riporta alle fiabe di un tempo: sembra la casa di Hansel e Gretel immersa in un piccolo bosco.

E’ un luogo incantato, ma non abbiamo tempo di fermarci e continuiamo a correre fino a quando, appena usciti dal bosco, in mezzo ai verdi pascoli della Baviera, incontriamo un giovane tutto solo che accompagna una mucca.

E’ un ragazzo particolare: cammina con la mucca quasi come fosse la sua amica fidata e percepiamo qualcosa di speciale in questa immagine che difficilmente dimenticheremo.

Questo momento rimane fissato nei nostri ricordi di una giornata particolare: stiamo per arrivare a Steingaden, alla Gasthof Graf, un’autentica trattoria Bavarese dove veniamo accolti amichevolmente dalla titolare, una ragazza che parla un discreto italiano e che, scopriremo più tardi, ha una grande passione per l’Italia. 

Il menù è davvero invitante e non possiamo dire di no alle specialità che ci vengono proposte: mangiamo alla grande e non rinunciamo nemmeno al dolce. La giornata è stata impegnativa e domani potrebbe esserlo ancora di più: meglio andare a letto soddisfatti!

Sabato 16 Giugno

Il sole filtra tra le tende della camera dove abbiamo riposato: una splendida giornata d’estate ci aspetta. In sala c’è un’ottima colazione e dopo aver fissato i bagagli alle biciclette, si parte per la Wieskirche, la splendida chiesa che si trova a pochi chilometri dall’abitato di Steingaden. Non abbiamo però considerato che dobbiamo affrontare subito una discreta salita e raggiungere la chiesa non è proprio una passeggiata.

Quello che ci appare quando arriviamo in prossimità di questo famosissimo luogo di culto è un’autentica cartolina della Baviera. Semplice, ma allo stesso tempo affascinante per il contesto in cui è situata, in mezzo alla campagna ricca di pascoli, boschi e colline.

Ci fermiamo a visitare questo monumento della Cristianità, che nel 1983 è stata inserita nel Patrimonio dell’Unesco. Turisti e pellegrini sono ancora pochi a quest’ora del mattino ed è una fortuna per noi che possiamo ammirarla nella sua bellezza senza il clamore del turismo di massa che purtroppo ha raggiunto anche questi luoghi.

Ripartiamo quindi per il nostro itinerario e dopo una prima parte in discesa ci ritroviamo di nuovo a salire su queste stradine di campagna dove anche i trattori fanno un bello sforzo per superare alcuni tratti con pendenze davvero impegnative. Attraversiamo diversi piccoli borghi di case, non proprio dei paesi, ma solo agglomerati di case coloniche, una più bella dell’altra. Percorriamo chilometri in un paesaggio davvero fantastico: è un susseguirsi di colline con prati e bestiame al pascolo, e il nostro sguardo spazia all’orizzonte. Raggiungiamo un punto panoramico nei pressi di una tipica trattoria o forse una latteria dove producono i formaggi dell’Allgau: da qui si gode un panorama strepitoso e non siamo gli unici ad immortalare questo momento. Sono molti i cicloturisti che si  fermano per una foto ricordo.

Da qui una  magnifica discesa ci porta in direzione di Schongau e, poco prima di Peiting, prendiamo il  sentiero che costeggia il fiume Ammer: è semplicemente bellissimo!

Immerso in un bosco lussureggiante è un susseguirsi di piccole salite e discese: incontriamo una biker che ben volentieri si presta a farci da guida fino al bivio per Veilheim.

E’ una signora tedesca in perfetta forma, che dopo essere rimasta vedova ha deciso di vivere in Tailandia. In questo periodo è in vacanza ed è tornata  dai suoi familiari in Baviera: è una donna sportiva e ci racconta delle mille opportunità per i mountain bikers che questa zona offre.

Ci saluta dopo una mezz’ora in bicicletta al nostro fianco, quando ci indica la strada per Veilheim, dove abbiamo previsto il nostro pranzo, ma prima di raggiungere la nostra tappa attraversiamo l’abitato di Polling con la Chiesa  di San Salvatore e l’antica Abbazia Dominicana. Una breve sosta per ammirare l’imponenza  di queste costruzioni è d’obbligo, poi via di corsa fino a raggiungeree Veilheim.

Nella piazza della cittadina ci accomodiamo in uno dei tanti bar che la contornano e ci godiamo la splendida giornata.

Siamo nel momento della pausa pranzo e molti uffici si svuotano, regalandoci le immagini delle belle ragazze del posto che si abbronzano ai tavolini dei caffè.

Dopo la sosta ci sentiamo decisamente meglio: il nostro ritmo non è certo da agonisti. Siamo rilassati perché l’obiettivo finale, Tutzing non è poi così lontano.

Ma come spesso accade, quando sei sul punto di raggiungere il traguardo succede sempre l’imprevisto!

Per una serie di malintesi finisco con l’interpretare male la cartina del percorso e ci ritroviamo inspiegabilmente a salire su una strada in mezzo al bosco che non finisce mai e soprattutto sale sempre di più. Chilometri e chilometri sotto il sole verso una meta che sembra lontanissima: gli alberi del bosco ci procurano un po’ di refrigerio, ma la salita non era prevista e a questo punto del viaggio la stanchezza comincia a farsi sentire. Sono comunque sicuro che prima o poi dovremmo raggiungere lo Starnbergersee, ma con ogni probabilità molto più a sud di Tutzing.

Dopo tanta fatica arriviamo nei pressi del villaggio di Bernried e da qui dopo aver raggiunto il lago, lo costeggiamo fino a Tutzing: siamo stanchissimi e fortunatamente avevamo previsto di caricare le nostre mtb sulla S-Bahn,  la metropolitana di superficie che collega il lago con Monaco di Baviera.

Abbiamo percorso quasi 90 chilometri (non molti peraltro), ma il dislivello che supera i 570 metri non è poca cosa considerati i dieci chili di bagaglio che ci dobbiamo sobbarcare.

E infatti decidiamo di prenderci un po’ di relax in una spiaggetta del lago.

Lo Starnbergersee è considerato la spiaggia dei Monacensi data, la vicinanza con la metropoli Bavarese (non è un caso che sia così ben servito dai trasporti pubblici, metropolitana compresa). E’ molto frequentato e oggi che è sabato c’è un sacco di gente in riva al lago.

Il tempo di trovare refrigerio nelle acque diventate famose per essere state il luogo in cui nel1886 Ludwig II trovò una morte misteriosa (si parlò subito di suicidio, ma nel tempo la tesi del complotto e dell’omicidio su commissione trovò molti più favorevoli a quest’ultima ipotesi); una volta rifocillati ci dirigiamo alla stazione della S-Bahn dove con pochi Euro acquistiamo i biglietti per Monaco.

In meno di mezz’ora siamo alla stazione centrale, da dove proseguiamo in mtb per la centralissima Marienplatz, ancora una volta il punto di arrivo del nostro Bayern Mtb Tour.

Decidiamo di fare un giro turistico per la città che Alberto non conosce: da Marienplatz per dirigerci verso il nostro Hotel, attraversiamo il quartiere di Schwabing.

Alla sera optiamo per un locale non molto lontano dall’albergo, il Brunnwart, dove ceniamo con le prelibatezze di Monaco e abbiamo anche il tempo per fare amicizia con due ragazze americane, assistenti di volo della United che l’indomani voleranno a Filadelfia.

Domenica 19 Giugno

Nel tragitto dall’hotel alla stazione centrale attraversiamo la zona dei musei, per recarci alla solita panetteria che purtroppo per noi, è chiusa per rinnovo locali. Siamo costretti a trovare un’alternativa, ma a Monaco le opportunità non mancano e finiamo alla Backerei Wimmer, un caffè della catena di panifici pasticcerie che sforna ottime brioss.

Arriviamo con largo anticipo al nostro binario dove saliremo sul treno che ci riporterà a Oberammergau. Anche in quest’occasione le ferrovie tedesche si dimostrano un modello di efficienza. Carrozze pulite, spazio riservato alle biciclette, e puntualità assoluta ad ogni stazione. Il viaggio è scorrevole e quando il treno inizia ad inoltrarsi tra le colline e i laghi che fanno da cornice alla Alpi, la voglia di ripartire prende il sopravvento. Non possiamo fare a meno di pensare al prossimo viaggio: manca ancora un anno, ma la tradizione vuole che si pensi all’itinerario successivo ancora prima di ritornare a casa. E così Alberto, Daniele ed io ci diamo appuntamento al 2019 per il nostro quinto viaggio in mountain-bike sui sentieri della Baviera!

Leggi la guida di viaggio su Tribe Magazine